martedì 29 novembre 2011
L'orizzonte (part-2)
C’era una volta una piccola donna. Era follemente innamorata
del suo pianeta. Godeva del cielo dai mille colori, dei prati dai mille odori,
e delle vite dai mille sapori. Ma al contempo era costretta a respirare il
grigiore della malattia umana e sentiva i suoi polmoni avvelenarsi poco a poco.
Così un giorno decise di portare via con se tutto quel che più la coccolava,
creò un isola presa dalla zolla di terra più di verde variopinta che la sua
amata terra possedeva ,collocandola alla giusta distanza dal suolo tale da
consentirle di sentire solo la frizzante rugiada della sua erba solleticarle il
naso e le chiacchere divertenti del suo popolo che le tenevano compagnia ogni
giorno e decise che da quel momento avrebbe volato su di essa circumnavigando
il mondo alla ricerca delle perle che,nascoste,sopivano indisturbate nelle sue
ferite.
Era serena. Parlava, ascoltava, sorrideva. Comunicava alle
genti il suo vedere il suo sapere ed amava ascoltare a sua volta i loro. Molti
ricambiavano sorrisi ,altri la allontanavano di eresia, altri ancora, affascinati, cercavano di
salire insieme a lei.. la maggior parte di loro nemmeno sentiva la sua
presenza. Ma lei era serena, le bastava questo.
Un giorno una lucciola. Vide comparire e scomparire una
delle più luminose stelle che abbia mai visto. Ma i suoi occhi non erano
rivolti al cielo,bensì alla terra.
Troppo..decisamente troppo luminosa per essere una perla... e sentì di dover
correre verso di lei come se null’altra cosa avesse importanza più se non
scoprire quell’identità.
Nello stesso istante
un uomo sentì un soffio di calore attraversargli lievemente ogni singolo
atomo del suo corpo. Rimase immobile. Era scomparso. Cercò immediatamente di
capire cosa era successo. Non poteva esistere quella sensazione, non l’aveva
mai provata quella pace. Si convinse che era un gioco della mente. Le sue
ricerche offrono infinite possibilità di ciò, e in fondo ne cercava così tanta
da poter far si di immaginarsela. Portò le mani a terra, sentiva di dover
riprendere contatto con essa. Era sua madre , era la sua vita, ogni sua
corrente era gestita e spinta dalla terra verso la terra. Lui era nato dalla
terrà. Lei gli dava la tranquillità della concretezza e dell’equilibrio del
suolo, ed era suo obiettivo farla sorridere. Rialzandosi continuò il suo
cammino, quando ad un tratto il calore tornò a pervaderlo. Di nuovo immobile..volle
osservare il suo corpo e si accorse che la sua pelle era luminosa,come di una
luce dentro che continua a crescere.. e più cresceva e più il calore aumentava
e aumentava, il tepore.., e si faceva più debole,le ginocchia cedevano, le
spalle cedevano,come fosse tutto composto d’acqua bollente e si sentiva cullare.. come da correnti marine. Non era mai stato così.. trasportato
da quei sentimenti che costantemente evitava ma ora non aveva alcun potere di
respingerli e in cuor suo non voleva.. era troppo piacevole quell’estasi senza
fine. Nel momento in cui sentiva che anche la sua mente si scioglieva alla
libidine toccando il suolo, una forza fermò la sua caduta, una piuma sulla sua
nuca ,una carezza lo sosteneva. Aprendo gli occhi vide la piccola donna che
fissava la sua luce. Anche lei estasiata dalla sua scoperta. Non era una perla,
proprio come immaginava, ma un diamante. L’elemento più resistente
,severo,determinato e allo stesso tempo
così limpido,splendenti che la terra avesse mai creato così irreale da rendere
ogni sua perla un trionfo di raggi fluorescenti. Lui non capiva come lei fosse
riuscita a realizzare quel mondo perfetto, ma capì che la pace che provava in
quel momento era una sensazione che non avrebbe mai voluto abbandonare. Lei
capì che non avrebbe mai potuto dormire, o sol battere ciglio se questo le
annebbiava anche sol di un attimo la visione di quella luce che mai l’aveva
resa così splendida. Lui la afferrò, voleva andarsene con lei. Lei lo afferrò,
voleva portarselo con se. Ma l’ascesa trovò termine. Lui era così legato alla
terra che non potè distaccarsi da lei. La terra aveva bisogno di lui,doveva
estirpare la malattia che la distruggeva, e non gli consentiva di andarsene. Questa
stessa li fece incontrare così che potè
incastrare lei e far si di riportarla sulla terra a donare i sorrisi e speranze.
Ora vivono sulla terra, nel vivere quell’istante per sempre,ed è solo in questa
insoddisfazione che possono vivere. Lei manterrà viva la sua luce nutrendo i
suoi occhi di pace, lui illuminerà il suo mondo riflettendo colore sulla terra.
La terrà continua a vivere per loro e con loro.
lunedì 28 novembre 2011
L'orizzonte (part-1)
Vidi, un giorno, l’orizzonte da vicino. Vidi il cielo che
incontrava la terra nella sofferenza dell’insoddisfazione. Allora capii perché doveva
solo essere per tutti una linea immaginaria molto molto lontana.
martedì 22 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
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